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28/07/09

LA COMUNICAZIONE

La comunicazione animale e umana
Man mano che la struttura biologica si complica , si differenziano anche i canali di segnalazione e
comunicazione. Il canale acustico è comune all.homo sapiens come pure a moltissime specie, dai primati ai delfini, dai rettili ( si pensi al serpente a sonagli ) agli uccelli in generale e ai pipistrelli , che utilizzano una sorta di sonar naturale per orientarsi nel loro volo. ;Innumerevoli specie utilizzano anche il canale olfattivo per marcare il territorio, per il riconoscimento parentale e per l. verso fonti di cibo. Si è osservato che se si disperdono nell.aria 4 miliardesimi di accoppiamento.Il canale olfattivo per la comunicazione intenzionale ha perso molta della sua rilevanza per gli essere umani Il canale visivo è un efficace canale nella comunicazione faccia a faccia . Esso è utilizzato dalla nostraspecie per un gran numero di codici , da quello gestuale a quello prossemico , alla scrittura e alla maggior parte dei mass .media. Lo studio della comunicazione nel mondo animale è tradizionalmente affrontata secondo due prospettive diverse : la prima , detta ipotesi della continuità , ritiene che esista un continuum evoluzionistico tra le forme più semplici ed elementari di comunicazione ( come quelle dei batteri ) e la comunicazione verbale umana; le diverse specie biologiche verrebbero quindi classificate , in termini linguistici , secondo una scala di complessità crescente. Questa concezione vede quindi il linguaggio umano come il prodotto finale dell.evoluzione di un protolinguaggio , costituito da pochi semplici segnali vocali uniti ad una ricca gestualità , tipica dei primati ; l.uso di elaborati codici comunicativi non verbali, inoltre,caratterizza molti mammiferi superiori . Scendendo lungo questa ideale .scala del vivente. i simboli della comunicazione vengono sostituiti da meri segnali , geneticamente determinati , poco differenziati e finalizzati principalmente alla difesa del territorio e all.accoppiamento .La seconda prospettiva , al contrario , abbraccia l.ipotesi della discontinuità tra linguaggio umano elinguaggio non umano . Il primo sarebbe dovuto ad una complessa mutazione genetica finalizzata non alla comunicazione , ma al potenziamento delle funzioni cognitive superiori. La comparsa del linguaggio ( verbale ) umano potrebbe essere correlata sia all.aumento della capacità cranica sia all.esplosione delle capacità computazionali umane prodotte dalla neocorteccia, che è deputata alla gestione dell.architettura neurale delle funzioni cognitive .Il linguaggio , sostiene N. Chomsky , è una facoltà specie-specifica ,sostenuta da correlati fisiologici specifici ( come per esempio la struttura dell.apparato vocale) ; la facoltà del linguaggio , quindi , non è frutto dell.evoluzione , visto che un individuo o lo possiede o non lo possiede. Una proposta più articolata sulla comunicazione animale è quella di distinguere nettamente tra comunicazione non verbale( extralinguistica) , in cui è possibile rintracciare una filogenesi dei sistemi di comunicazione in tutto il mondo biologico, ricca di sicuro interesso comparativo, e la comunicazione linguistica, distintiva soltanto dell.homo sapiens . ( Monod , 1970,127-9)Anche separando nettamente la competenza comunicativa extralinguistica dalla competenza linguistica. Quando un cane obbedisce al comando .a cuccia., non significa che abbia capito il significato dell.espressione linguistica specifica ( preposizione + nome , forma ellittica di . vai / stai a cuccia . ) ; avrebbe obbedito anche a qualsiasi altro tipo di segnale ( ad esempio il dito indice rivolto verso il basso ).