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13/09/09
Il Linguaggio Dei Delfini
Si esprimono con fischi, schiocchi e click, fonemi molto simili a quelli utilizzati dai delfini. Il popolo xhosa, etnìa sudafricana che vive nelle disastrate bidonville a pochi chilometri da Cape Town, parla una lingua (di origine bantu) che probabilmente conserva le tracce dei più antichi idiomi ideati dal genere umano. E che è simile a quella dei delfini (Tursiops truncatus), mammiferi particolarmente dotati per la comunicazione e infatti provvisti di due organi di senso deputati allo scopo: uno, a basse frequenze udibili anche dall'uomo, serve per trasmettere stati emozionali come paura, aggressività, gioia o stress. L'altro, ad ultrasuoni impercettibili per l'orecchio umano, è un vero biosonar che trasmette informazioni sulle presenze materiali, come oggetti o altri animali. Che i suoni utilizzati nella lingua xhosa (quella di Nelson Mandela) fossero simili a quelli dei delfini l'ha scoperto una fotografa specializzata nel ritrarre animali, Silvia Amodio, laureata in filosofia con tesi sulle competenze linguistiche dei delfini, scritta dopo aver studiato alle Hawaii con Luis Herman (il più illustre tra gli studiosi di questi mammiferi marini).
Si esprimono con fischi, schiocchi e click, fonemi molto simili a quelli utilizzati dai delfini. Il popolo xhosa, etnìa sudafricana che vive nelle disastrate bidonville a pochi chilometri da Cape Town, parla una lingua (di origine bantu) che probabilmente conserva le tracce dei più antichi idiomi ideati dal genere umano. E che è simile a quella dei delfini (Tursiops truncatus), mammiferi particolarmente dotati per la comunicazione e infatti provvisti di due organi di senso deputati allo scopo: uno, a basse frequenze udibili anche dall'uomo, serve per trasmettere stati emozionali come paura, aggressività, gioia o stress. L'altro, ad ultrasuoni impercettibili per l'orecchio umano, è un vero biosonar che trasmette informazioni sulle presenze materiali, come oggetti o altri animali. Che i suoni utilizzati nella lingua xhosa (quella di Nelson Mandela) fossero simili a quelli dei delfini l'ha scoperto una fotografa specializzata nel ritrarre animali, Silvia Amodio, laureata in filosofia con tesi sulle competenze linguistiche dei delfini, scritta dopo aver studiato alle Hawaii con Luis Herman (il più illustre tra gli studiosi di questi mammiferi marini).
05/08/09
ultime notizie....
Animali...LA BALENA CAMBIA CANZONE PER AMORE....
ANSA) - ROMA, 4 AGO -Sono stati registrati i canti d'amore delle balene franche di Groenlandia, una delle piu' grandi specie di cetacei al mondo, con una sorpresa. La rivista on-line Science Daily racconta che dalle registrazioni si e' scoperto che ciascuna balena (20 metri per 150 tonnellate) e' in grado di cantare 'a piu' voci', su livelli tonali diversi e con canzoni che cambiano di anno in anno e che non sono mai le stesse. Forse per non accoppiarsi con lo stesso partner e meglio diffondere i propri geni.
28/07/09
LA COMUNICAZIONE
La comunicazione animale e umana
Man mano che la struttura biologica si complica , si differenziano anche i canali di segnalazione e
comunicazione. Il canale acustico è comune all.homo sapiens come pure a moltissime specie, dai primati ai delfini, dai rettili ( si pensi al serpente a sonagli ) agli uccelli in generale e ai pipistrelli , che utilizzano una sorta di sonar naturale per orientarsi nel loro volo. ;Innumerevoli specie utilizzano anche il canale olfattivo per marcare il territorio, per il riconoscimento parentale e per l. verso fonti di cibo. Si è osservato che se si disperdono nell.aria 4 miliardesimi di accoppiamento.Il canale olfattivo per la comunicazione intenzionale ha perso molta della sua rilevanza per gli essere umani Il canale visivo è un efficace canale nella comunicazione faccia a faccia . Esso è utilizzato dalla nostraspecie per un gran numero di codici , da quello gestuale a quello prossemico , alla scrittura e alla maggior parte dei mass .media. Lo studio della comunicazione nel mondo animale è tradizionalmente affrontata secondo due prospettive diverse : la prima , detta ipotesi della continuità , ritiene che esista un continuum evoluzionistico tra le forme più semplici ed elementari di comunicazione ( come quelle dei batteri ) e la comunicazione verbale umana; le diverse specie biologiche verrebbero quindi classificate , in termini linguistici , secondo una scala di complessità crescente. Questa concezione vede quindi il linguaggio umano come il prodotto finale dell.evoluzione di un protolinguaggio , costituito da pochi semplici segnali vocali uniti ad una ricca gestualità , tipica dei primati ; l.uso di elaborati codici comunicativi non verbali, inoltre,caratterizza molti mammiferi superiori . Scendendo lungo questa ideale .scala del vivente. i simboli della comunicazione vengono sostituiti da meri segnali , geneticamente determinati , poco differenziati e finalizzati principalmente alla difesa del territorio e all.accoppiamento .La seconda prospettiva , al contrario , abbraccia l.ipotesi della discontinuità tra linguaggio umano elinguaggio non umano . Il primo sarebbe dovuto ad una complessa mutazione genetica finalizzata non alla comunicazione , ma al potenziamento delle funzioni cognitive superiori. La comparsa del linguaggio ( verbale ) umano potrebbe essere correlata sia all.aumento della capacità cranica sia all.esplosione delle capacità computazionali umane prodotte dalla neocorteccia, che è deputata alla gestione dell.architettura neurale delle funzioni cognitive .Il linguaggio , sostiene N. Chomsky , è una facoltà specie-specifica ,sostenuta da correlati fisiologici specifici ( come per esempio la struttura dell.apparato vocale) ; la facoltà del linguaggio , quindi , non è frutto dell.evoluzione , visto che un individuo o lo possiede o non lo possiede. Una proposta più articolata sulla comunicazione animale è quella di distinguere nettamente tra comunicazione non verbale( extralinguistica) , in cui è possibile rintracciare una filogenesi dei sistemi di comunicazione in tutto il mondo biologico, ricca di sicuro interesso comparativo, e la comunicazione linguistica, distintiva soltanto dell.homo sapiens . ( Monod , 1970,127-9)Anche separando nettamente la competenza comunicativa extralinguistica dalla competenza linguistica. Quando un cane obbedisce al comando .a cuccia., non significa che abbia capito il significato dell.espressione linguistica specifica ( preposizione + nome , forma ellittica di . vai / stai a cuccia . ) ; avrebbe obbedito anche a qualsiasi altro tipo di segnale ( ad esempio il dito indice rivolto verso il basso ).
comunicazione. Il canale acustico è comune all.homo sapiens come pure a moltissime specie, dai primati ai delfini, dai rettili ( si pensi al serpente a sonagli ) agli uccelli in generale e ai pipistrelli , che utilizzano una sorta di sonar naturale per orientarsi nel loro volo. ;Innumerevoli specie utilizzano anche il canale olfattivo per marcare il territorio, per il riconoscimento parentale e per l. verso fonti di cibo. Si è osservato che se si disperdono nell.aria 4 miliardesimi di accoppiamento.Il canale olfattivo per la comunicazione intenzionale ha perso molta della sua rilevanza per gli essere umani Il canale visivo è un efficace canale nella comunicazione faccia a faccia . Esso è utilizzato dalla nostraspecie per un gran numero di codici , da quello gestuale a quello prossemico , alla scrittura e alla maggior parte dei mass .media. Lo studio della comunicazione nel mondo animale è tradizionalmente affrontata secondo due prospettive diverse : la prima , detta ipotesi della continuità , ritiene che esista un continuum evoluzionistico tra le forme più semplici ed elementari di comunicazione ( come quelle dei batteri ) e la comunicazione verbale umana; le diverse specie biologiche verrebbero quindi classificate , in termini linguistici , secondo una scala di complessità crescente. Questa concezione vede quindi il linguaggio umano come il prodotto finale dell.evoluzione di un protolinguaggio , costituito da pochi semplici segnali vocali uniti ad una ricca gestualità , tipica dei primati ; l.uso di elaborati codici comunicativi non verbali, inoltre,caratterizza molti mammiferi superiori . Scendendo lungo questa ideale .scala del vivente. i simboli della comunicazione vengono sostituiti da meri segnali , geneticamente determinati , poco differenziati e finalizzati principalmente alla difesa del territorio e all.accoppiamento .La seconda prospettiva , al contrario , abbraccia l.ipotesi della discontinuità tra linguaggio umano elinguaggio non umano . Il primo sarebbe dovuto ad una complessa mutazione genetica finalizzata non alla comunicazione , ma al potenziamento delle funzioni cognitive superiori. La comparsa del linguaggio ( verbale ) umano potrebbe essere correlata sia all.aumento della capacità cranica sia all.esplosione delle capacità computazionali umane prodotte dalla neocorteccia, che è deputata alla gestione dell.architettura neurale delle funzioni cognitive .Il linguaggio , sostiene N. Chomsky , è una facoltà specie-specifica ,sostenuta da correlati fisiologici specifici ( come per esempio la struttura dell.apparato vocale) ; la facoltà del linguaggio , quindi , non è frutto dell.evoluzione , visto che un individuo o lo possiede o non lo possiede. Una proposta più articolata sulla comunicazione animale è quella di distinguere nettamente tra comunicazione non verbale( extralinguistica) , in cui è possibile rintracciare una filogenesi dei sistemi di comunicazione in tutto il mondo biologico, ricca di sicuro interesso comparativo, e la comunicazione linguistica, distintiva soltanto dell.homo sapiens . ( Monod , 1970,127-9)Anche separando nettamente la competenza comunicativa extralinguistica dalla competenza linguistica. Quando un cane obbedisce al comando .a cuccia., non significa che abbia capito il significato dell.espressione linguistica specifica ( preposizione + nome , forma ellittica di . vai / stai a cuccia . ) ; avrebbe obbedito anche a qualsiasi altro tipo di segnale ( ad esempio il dito indice rivolto verso il basso ).
22/07/09
La mia recensione only positive
RECENSIONE POSITIVA di BARBARO CATERINA.....
La mia recensione positiva va a due blog che in particolare,pre diversi motivi,mi hanno subito colpito essi sono: http://esther-lafricaconisuoidiamanti.blogspot.com/di Esther Enkolo;http://annamaria-shout.blogspot.com/ di Anna Maria Campiose.Il primo è un blog che conosco sin dall'inizio della sua creazione,mi ha colpito e interessato subito perchè tramite un modo a mio avviso semplice ma efficace,parlando di uno dei minerali più belli che in Africa vengono estratti e lavorati i diamanti, Esther ha cercato di farci conoscere il suo mondo,questa sua bellissima terra.Ester ci ha cosi presentato quella che è la natura di queste pietre cosi preziose ma soprattutto il duro lavoro che si trova dietro a quel gioiello che senz a sapere ciò che c'è dietro noi acquistiamo..!!Di questo blog ho inoltre apprezzato i suoi tratti essenziali senza troppi gadget fuori luogo che possano distogliere l'attenzione dell'utente da quello che è l'argomento centrale che èl'unica cosa che si vuole fare risaltare.
Il secondo blog che ho scelto si chiama Shout di Anna Maria Campise.Questo blog mi ha colpito per il suo argomento di impatto e forte carica espressiva che secondo me è in gardo di catturare subito l'attenzione dell'utente che cosi coinvolto è spinto a osservare l'intero blog fino alla fine...é un blog che ho trovato davvero interessante lontano dai soliti schemi,semplice ed elaborato nello stesso tempo...!!!
Il secondo blog che ho scelto si chiama Shout di Anna Maria Campise.Questo blog mi ha colpito per il suo argomento di impatto e forte carica espressiva che secondo me è in gardo di catturare subito l'attenzione dell'utente che cosi coinvolto è spinto a osservare l'intero blog fino alla fine...é un blog che ho trovato davvero interessante lontano dai soliti schemi,semplice ed elaborato nello stesso tempo...!!!
11/07/09
07/07/09
Osservando
Rieccomi tra le righe del mio blog...Ieri girovagando tra i blog e osservando i vari argomenti trattati ho pensato di tralasciare un pò quello che è l'argomento primo del mio blog e iserire questo post,per parlare di un blog di cui sono rimasta colpita il cui argomento,anche se apparentemente semplice ho trovato davvero bello e interessante,è incentrato su una "valvola"di sfogo che tutti usiamo quando ci è possibile "l'URLO"...Questo blog eccovi il link annamaria-shout.blogspot.comha una grande carica espressiva che secondo me invoglia subito a commentare o semplicemente ad interrogarsi su ciò che pensiamo realmente di quelli che i telegiornali ci presentano quasi sempre solo come puri atti di vandalismo(non di co che alcuni non lo siano),invece per me sono una forma di comunicazione e arte,"aggressiva" e fortemente epressiva,i murales e i graffiti.Perchè come si sà molte volte le semplici parole non bastano per comunicare qualcosa...e allora ci srviamo di qualsiasi mezzo e forma per URLARE i nostri pensieri e dire quindi la nostra!!!Inserisco quindi due murales della Sardegna che sono vere opere d'arte,raccontano momenti di vita quotidiana, diversi dai murales che siamo soliti vedere in città.
06/07/09
01/06/09
SECONDO VOI??
LINGUA é COMUNICAZIONE
Tutti credo sappiano,o almeno tutti coloro che hanno sostenuto l'esame di linguistica generale,che affinchè una lingua sia riconosciuta come tale essa deve avere come dice la ragola una forma di doppia aticolazione(MORFEMI,FONEMI)....Allora mi sono detta che forse non si è prestata la giusta attenzione al modo che i delfini usano tra di loro per comunicare,per scoprire se questa famosa regola vigge in qualche modo anche nella loro forma di comunicazione!!!
E' stato riconosciuto che il cervello del delfino è tra i più simili a quello dell'uomo per peso, sviluppo della corteccia e connessioni tra i due emisferi. Di recente inoltre è stato dimostrato che essi sono capaci di riconoscere fino a 50 suoni o simboli corrispondenti ad altrettante parole, e che sono in grado anche di comprendere la struttura della frase agendo in modo diverso a seconda dell'ordine in cui queste "parole" vengono loro proposte. I delfini sono dotati anche della funzione dell'ecolocazione, ,un fenomeno che consente loro di riconoscere i fondali e le prede anche in acque limpide.Sono animali che danno luogo ad una complessa vita sociale.Per quanto concerne infatti la vita sociale dei delfini essa è improntata ad una grande solidarietà che a volte viene trasferita anche all'uomo. Quando un delfino è ammalato o ferito non viene abbandonato. Al contrario, gli altri lo guidano e lo sostengono in modo che possa seguire il branco e salire in superficie per respirare. Numerose notizie riportano casi di salvataggi in cui non solo i delfini sono in grado di individuare e mantenere in superficie persone in difficoltà ma, diversamente da quello che farebbero con compagni della loro stessa specie, spingono questi esseri umani verso riva, come se capissero il loro bisogno di raggiungere la terra ferma. Oltre a questo soccorso "fisico", i delfini influenzano in maniera positiva anche la psiche umana. Coloro che hanno nuotato con i delfini hanno avuto quasi sempre l'impressione che essi interagissero con le persone immerse come se comprendessero il loro umore: timidi e distanti con chi ha timore, giocosi con chi è eccitato, carezzevoli con chi è rilassato. E' probabile che in questa capacità di contatto essi siano guidati da una notevole capacità di leggere il linguaggio corporeo e di percepire, attraverso l'acqua le produzioni ormonali che accompagnano i diversi stati emotivi.
Sembra che nuotare con i delfini abbia quindi effetti positivi sulla psiche umana. Lo confermano esami elettroencefalografici effettuati negli USA su persone partecipanti a programmi di nuoto, prima e dopo l'immersione.Alcuni esempi a conferma di ciò:uno è quello di Monica, una donna affetta da sclerosi multipla. A testimonianza del suo caso vengono qui riportati alcuni tratti salienti di una lettera che lei stessa ha inviato al delfinario, qualche tempo dopo: "Ho sempre amato l'acqua, ho sempre saputo nuotare discretamente, anche se sono anni che non nuoto; ma dopo avere visto il video ho deciso di provare ad andare in piscina (anche se non ci troverò né Speedy né Alfa). Voglio dire che avevo permesso alla malattia assurda che ho, di impedirmi di fare dei programmi, di farmi credere che molte cose mi erano precluse. Però lì a Rimini mi sono sentita, seppure con l'aiuto indispensabile di altri, di nuovo capace di fare, di nuovo propositiva. Alcune delle persone che sapevano della mia esperienza coi delfini mi hanno chiesto se dopo camminavo meglio. A loro non ho saputo rispondere subito. Oggi so che le mie gambe non camminano meglio, per ora, ma dentro di me c'è qualcosa che cammina con una marcia in più rispetto a prima".Ci sono poi molte altre testimonianze ma quello che resta da dire è che l'efficacia della delfinoterapia è il risultato di un complesso di fattori, che vanno dall'immersione nell'acqua al contatto fisico e allo scambio giocoso con gli animali. L'immersione nell'acqua è di per sé un' esperienza particolare, per il legame concreto, e l'acqua salata aiuta a sciogliere alcune rigidezze corporee che spesso corrispondono a blocchi emotivi; fornisce un sostegno che facilita l'equilibrio, la fluidità del movimento e le sensazioni di rilassamento che ne derivano. Il flusso dell'acqua, infine, offre una stimolazione tattile che migliora la percezione del proprio corpo. La presenza dei delfini sembra moltiplicare gli effetti positivi del contatto con l'acqua. Tutte le testimonianze raccolte indicano che l'incontro con queste creature è un'esperienza eccezionale, profondamente....A voi che leggete lascio ora lauta sentenza per conoscere le vostre idee su tutto questo!!!!
28/05/09
la mia CARTA D'IDENTITA' DIGITALE
La carta d’identità digitale di Caterina Barbaro
Sono nata il 16 luglio 1987…
Sono nata il 16 luglio 1987…
1994-incontro la prima console della Nintendo a casa dei mie cugini e inizia cosi la spola tra casa mia e la loro per giocare insieme a “Mogli” il mio videogioco preferito...
1996-arriva il mio primo game-boy con il mio gioco preferito e penso lo sia stato di tutti Super Mario… Stavo ore a giocare anche se non ero bravissima!!!
1999-io e mio fratello riceviamo per Natale il tanto sospirato computer e inizio a fare conoscenza di questo mezzo fenomenale che ormai ha fatto del mondo un villaggio globale….
2000-ricevo il mio primo cellulare inizialmente semplice senza colori né tante prestazioni…Da li infine si giunge all’attuale cellulare che ormai è in grado di fare di tutto.
2002-i miei regalano la playstation a mio fratello iniziano cosi le nostre eterne battaglie no stop ai videogiochi…
2003-per le ricerche scolastiche arriva la connessione ADSL e conosco cosi ancora un altro mondo fantastico quello della navigazione,della chat e creo il mio primo contatto msn e il mio blog…
2006- per un po’di anni la situazione rimane pressoché senza grandi cambiamenti finché non si giunge all’iscrizione all’università della Calabria e arrivano i primi esami di informatica…
2008-arriva l’iscrizione al social-network di Facebook,a google-talk e in fine nel 2009 sono giunta all’esame di ambienti digitali e alla creazione del mio nuovo blog su blog-spot.
25/05/09
delfini e comunicazione
La delfino terapia
All'interno della pet therapy, troviamo anche la delfino-terapia che ha dato risultati eccezionali soprattutto nel caso di pazienti psichiatrici, autistici e depressi.La delfino terapia realizza la sua efficacia anche grazie all’elemento in cui viene effettuata e che fornisce un feedback cinestesico e riduve lo stress del paziente. Il contatto con i delfini servirebbe infatti a stimolare la motivazione, l'aumento di fiducia, la capacità motoria e comunicativa, la capacità di memorizzare e di elaborare concetti. David Nathanson, presso l'Ocean World di Fort Lauderdale in Florida, applicò le possibilità di comunicazione con i delfini per stimolare bambini down; impiegando delle tavole colorate portate dai delfini, i bambini erano tenuti a dire e a ricordare le parole collegate alle figure prima di passare alla fase successiva del gioco, del contatto e del farsi portare in groppa. Il confronto tra questo esperimento didattico con quello dell'insegnamento in classe mostrò che i bambini apprendevano più velocemente e memorizzavano le informazioni con maggiore facilità nell'interazione con i delfini. Nell'arco di cinque giorni i bambini affrontano cinque sessioni in acqua della durata di 20-30 minuti ciascuna,in cui vengono applicati piani individuali volti a consolidare le abilità apprese nel rapporto con i delfini.Ciascun bambino in rapporto alle sue abilità interagisce con un delfino e il suo istruttore, in acqua oppure da una piattaforma. Il rapporto con il delfino stimola l'attenzione, la spinta a intraprendere nuovi comportamenti, all'ascolto e fiducia in se stessi e negli altri, inoltre la terapia effettuata in stretto contatto con la famiglia migliora i rapporti tra il bambino e i genitori. Purtroppo in Italia la delfino terapia era praticata soltanto presso il Delfinario di Rimini dall'equipe della dottoressa Giuseppini, ma questa esperienza è stata interrotta nel 2002. Questo progetto porrebbe l'Italia all'avanguardia nel mondo dal momento che soltanto il Dolphin Reef di Eilat in Israele consente immersioni con i delfini in mare aperto
20/05/09
i delfini
I delfini
Ho scelto di parlare dei delfini perché penso che siano tra gli animali più belli e eleganti...Per me, cosi come è statao dimostrato da alcuni studi,sono davvero degli animali molto intelligenti,con un modo di comunicare che risulta articolato come un vero e proprio linguaggio con diefferenze tra specie diverse...!!! Ecco una piccola descrizione sulle loro caratteristiche principali: con il nome di delfini viene indicato un gruppo para filetico di mammiferi marini appartenenti all'ordine degli Odontoceti e che raggruppa le famiglie Delphinidae (delfini oceanici) e Platanistidae (delfini di fiume), i cui membri generalmente sono di piccole dimensioni.Il termine "delfino" talvolta viene utilizzato per riferirsi specificamente alle specie più conosciute: il tursiope ed il delfino comune.Anche il narvalo e il beluga vengono occasionalmente chiamati delfini, pur essendo classificati nella famiglia Monodontidae. Sono state classificate quasi 40 specie di delfino suddivise in 17 generi. Variano in dimensione da 1.2 m e 40 kg (Cephalorhynchus hectori maui) a 9.5 m e 10 tonnellate (Orca). La maggior parte delle specie pesano da 50 a 200 kg.
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